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Un romanzo così doloroso, l’ho letto solo con Labambina di Mariella Mehr. Disperato. Senza uscita, anche se questo Dove sono sembra terminare con la speranza: “Dicono i Veda: “Ci sono ancora molte aurore che devono sorgere””. A cui l’io narrante, però, sembra sottrarsi: “Con me o senza di me non ha importanza.” (p.187) La narrazione…
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“Dove sono” mi è capitato per caso tra le mani. Annunciato e poi prestato da Anna Maria Farabbi, un’amica, donna di cultura militante e poetessa appassionata. Lei ha riconosciuto e stabilito il filo che unisce me e l’autrice, entrambe legate ad un posto dell’anima che è la “CittĂ nella valle”, che esiste davvero e ha…
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Capita che le mani incontrino un libro, una creante sconosciuta, la narratrice, e lo aprano con un primo cerimoniale: una pagina a caso, due righe. L’occhio attraversa con attenzione magnetizzata. Poi si ritrae, colpito, consapevole dell’urgenza di ricominciare la lettura dalla prima cellula dell’inchiostro. Afferra un cono di luce e lo pianta nel corpo di…