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L’incontro con Konstantinos Kavafis sradica immediatamente da una propria dimensione spaziale e temporale, catapultandoci secoli addietro in una geografia in cui turbinano sì dinamiche culturali, sociali, esistenziali, universali, ma un profondo, indelebile, vitale, colto senso di grecità. Scrivendo queste righe, il mio pensiero in una vertigine richiama il nome di un maestro come Paolo Terni,…