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C’è un libro che circola da metà gennaio e che raccoglie recensioni e commenti. Si tratta di un diario, scritto da Carla Simons ad Amsterdam dal gennaio 1942 al maggio 1943: La luce danza irrequieta.Lo pubblicano le Edizioni di Storia e Letteratura in un centinaio di pagine a cui si aggiunge la postfazione di Francesca…
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E’ una disamina della nostra società molto dura quella che Monica Guerra ci mostra nei versi di questa silloge. Senza permettere all’emozione di limitare la durezza della denuncia, trattenuta, sottesa, quasi compressa da un estremo prosciugamento della lingua, che arriva anche a forzarne la struttura, quando non ne complica pure il portato logico, con l’uso,…
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Forug nasce a Teheran, il 15 day 1313 (5 gennaio 1935) da una famiglia benestante di media borghesia. Trascorre un’infanzia felice, come ricorderà con nostalgia in molte poesie. Frequenta il liceo Kosro Kavar di Teheran, dove si iscrive al corso di pittura. Ama le lezioni di geometria, ma odia quelle di componimento, non perché non…
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Questo saggio è uscito nel mio testo dedicato all’opera di Anna Maria Farabbi, Gli esercizi della stupefazione e le vie della scelta, edito da Rossopietra nel 2019, quando l’opera io sono alla poesia come pane al pane e vino al vino era ancora un inedito. Ora, dopo la sua pubblicazione in un numero limitato di…
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Città del Messico – Raccolgo l’invito di Anna Maria, che mi chiede di raccontarle qualcosa del Messico in cui vivo per lunghi periodi, ogni anno, e l’accontento scrivendo, appunto, del Messico. Di cosa, in particolare? Se mi guardo intorno, vedo una luce che dissolve ogni cosa, e tra le dissolvenze scorgo, ad esempio, molti fiori…
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Ci siamo lasciati alle spalle il 2022 e con esso il centenario della nascita di uno scrittore appartato ma non certo secondario. Il suo destino, nell’anno della ricorrenza, è stato simile a quello di Dino Buzzati con Il deserto dei Tartari: bello, ma prima e meglio di lui c’è stato Kafka. Ebbene, prima e meglio…
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Siamo a teatro. Ci si siede quasi a cerchio, con il volto rivolto al pavimento dove due sole esistenze vivono: un essere umano femmina e, quasi lontana, una tromba. La musica fuori campo sorge con lentezza avvolgente, con una fibra sonora non narrativa, in una indecifrabilità destabilizzata e destabilizzante. Non c’è possibilità di intuire la…
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Tra le parole sempre appassionate e profuse a mani piene di Aldo Capitini, parole che ancora fatico a conoscere adeguatamente nel complesso e, soprattutto, nell’aprirsi e riaprirsi del loro profondo, mi prendono, mi affascinano, mi stupiscono, mi inquietano, mi incarnano senso e insieme faticoso ritorno all’impegno, all’impegno dell’impegno, le sue parole sulla compresenza dei morti…