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Siamo a teatro. Ci si siede quasi a cerchio, con il volto rivolto al pavimento dove due sole esistenze vivono: un essere umano femmina e, quasi lontana, una tromba. La musica fuori campo sorge con lentezza avvolgente, con una fibra sonora non narrativa, in una indecifrabilità destabilizzata e destabilizzante. Non c’è possibilità di intuire la…