Sono nata in una terra bassa, che gli Antichi dicevano Hostilia, nascosta dietro l’ampia curva del Fiume.
Era di maggio, l’anno che precedette la Grande Piena.
Abito una casa che è prossima alla golena e sente gli umori e le secche delle Bassure.
Coltivo amori dolori lavori di parola e di giardini.
Ospito cielo e terra, vecchie, donne, bambine, piante, gatte e persone amiche.
Sto in silenzio al sole davanti al mio mare d’erba o nella nebbia in faccia alle zolle.
Sono collezionista smemorata di idee curiosa dell’arte ladra d’acqua lettrice ostinata e scrivente in catene.
Dimentico quello che ho insegnato e ricordo quello che imparerò.
So molte cose che non so, perché custodisco segreti e nutro meraviglie.
Divido il mio tempo come un buon pane tra le mie figlie, le mie nipoti, le mie madri, le mie sorelle, le mie amiche.
Insieme seminiamo e raccogliamo
nelle stagioni della vita
nell’amore per l’altra per l’Altro