Maria Bacchi

Maria Bacchi ha insegnato nelle scuole elementari. Si occupa di storia dell’infanzia e dell’adolescenza durante la Shoah, nelle guerre del Novecento e nelle migrazioni, facendo anche ricerca sul campo nei paesi della ex Jugoslavia.

Ha fatto parte del Comitato scientifico della Fondazione Villa-Emma- ragazzi ebrei salvati e per alcuni anni di quello della Fondazione Alexander Langer.  È stata direttrice dell’Istituto mantovano di storia contemporanea.)

Fa parte dell’associazione di volontariato Mantova Solidale che lavora dal 2012 per i diritti, l’accoglienza e la salute dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Tra le sue pubblicazioni: Cercando Luisa. Storie di bambini in guerra 1938-1945, ed. Sansoni, 2000; Morire d’agosto. Vita breve di una partigiana, ed. Omnia 2004; (con Melita Richter) Le guerre cominciano a primavera. Soggetti e genere nel conflitto jugoslavo, ed. Rubbettino, 2003;  (con Fabio Levi ) Auschwitz, il presente, il possibile, ed. Giuntina, 2004; (con Nella Roveri) L’età del transito e del conflitto. Bambini e adolescenti fra guerra e dopoguerra. 1939-2015, il Mulino, 2016; è autrice dell’introduzione al libro di Julija Jakovleva, Orrore, schifo, guerra. L’aggressione all’Ucraina nelle parole dei bambini russi. il Mulino, e Boock, 2023.

 

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IL SILENZIO, IL DOLORE, IL TRAUMA

Società

IL SILENZIO, IL DOLORE, IL TRAUMA

Sei arrivato da un paese dell’Africa occidentale passando per la Libia. Sei sbarcato nel 2017 a Lampedusa stremato. Poi ti hanno portato a Mantova in un Cas della Prefettura. I tuoi compagni del “campo” (così molti di voi, ragazzi africani, chiamate in modo significativo i centri di accoglienza straordinaria) ti vedevano piangere isolato dagli altri. Non parlavi volentieri con nessuno, stavi chiuso nel tuo dolore, nella memoria dei traumi che avevi subito nel tuo paese e in Libia, nei maledetti lager che contribuiamo a finanziare con i ‘nostri’ contributi alla Guardia costiera per bloccare gli arrivi. Quanto tempo sei rimasto davvero in quell’inferno? Cosa hai subito a Saba Shirine dove vi compravano, vi costringevano a lavorare come schiavi, vi torturavano e uccidevano chi cercava di scappare?  Ma a chi importa? Tu non hai nessuna voglia di parlarne, ma si sa quasi tutto di quanto accade dove tu sei stato.

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