A Formigine, ai piedi dell’Appennino modenese, a pochi chilometri dalla mitica Maranello della Ferrari:
l’Officina della memoria, una positiva esperienza nata dalla collaborazione di istituzioni pubbliche e lavoro volontario di privati cittadini.
Segue, a viva voce, l’esperienza della volontaria Maria Angela Strippoli.
Il 9 aprile del 2024, pochi giorni fa, l’Officina della memoria ha compiuto due anni di attività. Con un ottimo ‘bilancio’ attivo. È importante segnalarlo e parlarne perché oggi, troppo spesso, istituzioni e amministrazioni pubbliche sembrano disincarnate entità lontane dalla gente comune, anche incapaci di reale rapporto con le persone in carne ed ossa, sia che si tratti di problemi, sia che si tratti di potenzialità da capire, conoscere, valorizzare, associare ai propri progetti. Formigine è una cittadina della provincia modenese, accogliente, curata, bella nel nuovo e nell’antico, ricca di spazi, attività, occasioni culturali, sociali, ludiche. E che da tempo costruisce situazioni in cui i cittadini sono chiamati a collaborare. Come quando ospita i giovani musici della Spira mirabilis, o i rappresentanti delle città straniere con cui Formigine è gemellata, a cui danno alloggio privati cittadini. Ma anche quando si osa tentare qualche sperimentazione sociale, come la messa in comune di oggetti o attrezzi che non si usano più e che possono essere utilizzati da altri – sperimentazioni che possono anche non avere successo, ma che vale la pena tentare.
Chi scrive non è di Formigine. Nemmeno fa propaganda elettorale, perché la brava sindaca Maria Costi, dopo due mandati, è definitivamente uscente dal ruolo.
L’Officina della memoria si rivolge a chi soffre di un disturbo della memoria ancora leggero, all’inizio, ma già diagnosticato e in terapia. Quando purtroppo si presenta un aggravamento, gli ospiti devono essere trasferiti al cosiddetto “diurno”, presso una casa di cura, in cui per l’intera giornata – ma alcuni, i più gravi, diventano ospiti permanenti, giorno e notte – sono intrattenuti in diverse attività e cure. Attualmente sono iscritti all’Officina 97 ospiti, ma mediamente i partecipanti sono 47, a causa di ritiri, di problemi logistici, di aggravamenti. Molte sono state e sono le richieste di iscrizione, dopo che l’attività dell’Officina è decollata, ma tante restano insoddisfatte per il limite oggettivo delle possibilità. L’ Officina è attiva per ora tre volte la settimana, il martedì dalle 15 alle 17, il mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12. Può sembrare poco, ma gli ospiti e i parenti sono molto contenti anche di questo poco. Infatti, se il primo scopo dell’Officina è di tenere il più possibile in attività la memoria e la mobilità degli ospiti, importantissimo è considerato anche il supporto pratico e psicologico ai familiari, troppo spesso lasciati soli ad affrontare un difficilissimo e doloroso carico di cura.
Varie le attività: ludiche ( dama, scacchi, briscola, tombola ed altri giochi); musicali (ogni 15 giorni viene una musicista con differenti strumenti e suona brani sia leggeri che classici: gli ospiti fanno un po’ fatica a seguire, anche per problemi di udito, però una ospite, ad esempio, si fa prendere in modo intenso, si rivitalizza e canta); di ginnastica ( attività molto amata, che gli ospiti fanno da seduti, perché tutti possano partecipare, per un’ora piena); di conversazione (per almeno un’ora, si propongono varie schede con domande diverse – trovare nomi di città, richiami a personali ricordi di vita, ecc. – a cui gli ospiti partecipano molto volentieri); di ricreazione, che sono sempre momenti bellissimi, con le tavole imbandite ad ogni metà mattina di dolci, biscotti, tisane e caffè, ma anche gnocco fritto o tortellini in speciali occasioni; a volte sono gli ospiti e gli operatori che hanno preparato insieme con le proprie mani il cibo.
L’Officina della memoria è stata promossa dal Distretto Ceramico (che fa capo a Sassuolo e di cui fa parte, con altri comuni, Formigine), dall’USL del Distretto di Sassuolo e dal Comune di Formigine (l’assessora alle attività sociali è Roberta Zanni). L’Italgraniti, azienda ceramica di Sassuolo molto impegnata nel sociale, che promuove e finanzia, cioè, iniziative di solidarietà sociale, è presente col suo contributo anche in questa esperienza. Ma non va considerato secondario che l’Officina della memoria è stata resa attiva dalla partecipazione di circa una ventina di volontari, con differenti carichi di presenze, ma mediamente impegnati da una a quattro ore settimanali. I volontari sono stati preparati con corsi di formazione e sono sempre in contatto, per informazioni e scambi di osservazioni, con i parenti e con gli operatori. I quali lavorano in collaborazione stretta con i volontari e, presenti ogni giorno, sono a disposizione dei parenti, instaurando così una fattiva collaborazione di monitoraggio e cura degli ospiti: sono due psicologhe, e una terapista occupazionale. C’è inoltre la partecipazione della Polisportiva di Formigine che ha messo a disposizione i locali, con tavoli, sedie, servizi e anche una cucina attrezzata.
La Federazione Alzheimer Italia ha conferito la certificazione di Comunità amica della demenza al Comune di Formigine, primo nella Regione Emilia-Romagna. L’esperienza è stata conosciuta pure all’estero; è venuta infatti anche una delegazione brasiliana per osservare dal vivo l’attività dell’Officina.
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