Respirare il canto è tutta l’arte: nessun confine di genere. Perché ogni genere fluisce nel ritmo tra la parola e il tacere, in ciò che costituisce la danza lirica, la poesia. Un diluvio universale di colore, sgorgato da Paul Klee, che nella trave d’inizio lo annuncia, invade tutta l’opera, nome per nome nei maestri e nelle maestre, dentro un’architettura che conduce chi legge alla poesia di Sancino come alla galleria del vento. Nessuna retorica in questa tensione.
Entriamo nelle trame profonde della sensorialità non solo visiva, accediamo al battito cardiaco dei pennelli e dell’inchiostro, nel petto di chi li vive.
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