Narine Abgarjan è una scrittrice armena che vive a Mosca ed è diventata famosa anche in Italia nel 2018 con il libro E dal cielo caddero tre mele, pubblicato dalla stessa casa editrice Francesco Brioschi.
Come il primo libro, ambientato nel paesino di Maran, Simon è ambientato nel paesino di Berd, periferia di una nazione che è periferia del mondo eppure conserva intatta la sua peculiarità e lascia affiorare briciole di una storia arcaica e orgogliosa. Qui sono le donne a mostrarla, con la sapienza dei loro gesti e con la capacità di amare. Simon è il personaggio di cui si celebra il funerale e che ha saputo dare ad ognuna uno spazio di gioia: intorno alla sua salma tutte le donne che lo hanno amato si dispongono, con il carico di una vita di dolori e di fatiche alleviati dalle giornate d’amore donate da Simon. Protagoniste le donne e protagonista questo sorridente Casanova, leggero e capace di sorprendere, soprattutto là dove la tragedia incombe sulla storia di tutte le donne, non solo delle sue amanti. Dentro la vicenda dell’Armenia del Novecento che comincia con un genocidio e si conclude con un collasso storico politico nella disgregazione dell’URSS, emergono i costumi di un mondo, i suoi monasteri, i suoi luoghi, la città capoluogo di politica e religione, i suoi khatchkar, croci di pietra, le “pietre urlanti” di Osip Mandel’stam, e la gente che si arrabatta per vivere, ma è fiera, forte e ospitale; lì si incrociano destini, oltre le povere recinzioni degli orti di casa, oltre le vie fangose e anche oltre i desideri, di un profumo, di un vestito, di un bacio.