Seguo con molta attenzione chi lavora con lentezza in un’attenzione precisata su materiali, ricerca artistica, scelta onesta e qualitativa di collaborazione, completando con l’atto fisico della donazione il proprio lavoro. Torno quindi a Gianluigi Bellucci e alla sua casa editrice d’arte, con cui io stessa ho avuto l’onore di lavorare, proprio per rilevarne pubblicamente la sua preziosità.
Il volto turchese della copertina, rispondente proprio all’inchiostro del titolo, annuncia il testo orizzontale di Carbone come una congiunzione di segmenti narrativi evocativi che, a nastro (penso ai vetri di Le Corbousier), dispongono luce e significato in direzioni esistenziali. La coniugazione di Silvia Baldisserotto, nella sua incisione perfettamente assonnante cromaticamente, risponde con affinità geometrica, invitando l’occhio a percorsi, tracciati, non lineari ma incastrati l’uno all’altro. Ciascuno con vertice e corpo viaggiante.
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