Un graphic novel che entra nella guerra, nelle discriminazioni razziali, nelle dinamiche psicologiche che perseguitano persone e popoli. Il ritmo della storia è incalzante, con pieghe di approfondimento dei singoli ritratti principali. Sempre presente il contesto attorno, sia da un punto di vista spaziale che sociale. La storia drammatica di Catherine con la sua passione per la fotografia investe tutto il ventaglio emozionale adolescenziale, immerso nella dimensione della guerra. Si spalanca il punto di vista dei ragazzi e delle ragazze ebree braccate, in costante esilio.

Il tratto è morbido, il colore riempie momenti di intensità e coinvolgimento.

L’opera culmina con la documentazione finale delle foto reali delle protagoniste. Soprattutto, degli spazi della celebre Maison di Sèvres. È in questo istituto che si sviluppò una nuova pedagogia, salvando tante vite di ragazzi.