I protagonisti di questo straordinario libro sono quattro bambini: Giampiero e Marco, due gemelli, Carlotta, una bambina intelligente che tiene molto alle risorse che ci regala la natura, infine c’è Stefano, dolce e coraggioso, che vuole sempre infilarsi in una nuova avventura.
Tutti questi bambini, molto amici e abituati a fare tutto insieme, vengono accompagnati in un viaggio incredibile da una bellissima signorina di nome Lorena, la sorella maggiore di Stefano.
Ma non vi ho ancora presentato il mio personaggio preferito, ecco… lui non è una persona ma un piccolo grazioso micetto, ossessionato dal timore di non poter mangiare, che fa di nome Piccolo Mago.
Questa storia è molto bella e avvincente.
Lorena porta suo fratello Stefano e i suoi amichetti a visitare la biblioteca, ma succede un imprevisto e vengono catapultati nello spazio, in cui questa storia è ambientata.
Giampiero istruisce i suoi compagni con passione, li interessa alle mille luci che vedono, racconta di equinozio, di ombra e di luce, mentre Piccolo Mago pensa solo al cibo. Curioso però del bianco della banchisa polare si lancia nel vuoto costringendo i ragazzi a un imprevisto salvataggio, prima di approdare al Polo Nord. Lorena li guida a scoprire la banchisa e le foche, ma racconta anche del pericolo dello scioglimento dei ghiacci e del rischio prodotto dal riscaldamento del pianeta. Tutti gli amici propongono qualche soluzione al problema e soprattutto intendono impegnarsi a fare ciascuno la propria parte.
Poi il viaggio continua: si trovano avvolti in strani abiti, quando compare un nuovo bambino di nome Flavio che racconta qualche episodio della storia di Roma; poi il viaggio continua nell’antica Grecia e lo stesso bambino prende il nome di Nikolaus per diventare poi Maon quando il gruppo raggiunge la terra dei Celti.
Alla fine ritornano a casa e si ritrovano distesi nei loro letti…
Era solo un sogno?
A me questo libro è piaciuto molto perché insegna a noi bambini la storia, lo spazio, e anche come si rispetta l’ambiente!
In questo libro ho anche incontrato molte parole difficili che non capivo, ma me le sono fatta spiegare e ho capito i significati, imparando a usarle. Non sapevo che le vibrisse fossero i baffi dei gatti e che si chiami banchisa l’enorme distesa dei ghiacci dei poli.
Secondo me l’autrice di questo libro è stata molto brava. Anche i disegni sono molto belli.
Faccio i miei complimenti a Chiara De Giorgi, l’autrice del racconto, e ad Alessandra Pivato per le illustrazioni❣️
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