(1) L’AQUALUNG DI KABUL
Questa illustrazione a tecnica mista è un gioco di immagine e concetto, basato sulla celebre copertina dell’album Aqualung della band inglese Jethro Tull. L’album, il più famoso della band, segue una narrativa bizzarra e, quasi in chiave comica, racconta della vita di un senzatetto, Aqualung appunto, e di come è visto da tutti: uno sporco maniaco, che ruba e terrorizza la “brava gente”. Ma, dopo aver avuto un punto di vista più universale, scopriamo la vita di un uomo che ha perso tutto, che è stato abbandonato dalla società, e che è morto solo dopo un inverno passato tra agonia e un’atroce malattia respiratoria (“Aqualung” significa “sommozzatore”, come ad imitare il rantolo degli ultimi respiri dell’uomo).
La copertina ritrae Aqualung che nasconde qualcosa sotto il giaccone, soldi o cibo rubato, probabilmente. Si trova su una strada, dove si vedono chiaramente poster che incitano cittadini di classe alta ad indulgere in lussuose vacanze natalizie nelle Highlands. Questo và a mostrare due lati della moneta che è la società. La vita pacchiana e la sopravvivenza a stenti.
Ora immaginiamo un contesto diverso. Le strade di Blackpool, originarie della band e della mente dietro l’album, diventano la Kabul del 2023, recentemente abbandonata dagli americani, ancora una volta, in mano al Movimento Talebano, in un Afghanistan martoriato dalla guerra da oramai quasi 80 anni. La propaganda estremista degli studenti Taliban è ovunque. E in un vicolo, dimenticato e abbandonato, giace Aqualung, che, invece di nascondere pane o soldi, nasconde una granata e un fucile. Tutto cambia, rispetto alla copertina dell’album… Tranne il ghigno. Il ghigno di Aqualung, che come nella copertina, anche qua è incomprensibile. Potrebbe essere rabbia, paranoia, un senso di orgoglio innato o di totale pazzia. Noi sappiamo una cosa sola. L’Aqualung di Kabul ha in mano un fucile.
(2) I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE MODERNA
-PRIMO CAVALIERE: CARESTIA
Polizia e Brutalità
Il primo cavaliere è una rappresentazione caricaturale di un poliziotto. Sembra essere vecchio, esperto, e anche ben decorato. Ma alcuni dettagli subliminali lasciano intendere qualcosa di nascosto e di terrificante: la fascia che indossa al braccio destro, il teschio attaccato al suo fianco, il simbolo che ricorda una svastica, nascosto sotto l’acconciatura rasata. Simbologie di una mentalità pseudo-fascista, ma che rimanda direttamente all’idea del poliziotto conservatore, di mentalità chiusa e volenteroso nell’usare violenza e forza letale, soprattutto su chi reputa “di razza inferiore”. Un problema legato specialmente agli agenti di polizia statunitensi, ma spesso comuni in altri paesi. Loro controllano la legge. Ma la controllano in modo inequivocabilmente razzista e crudele.
-SECONDO CAVALIERE: GUERRA
Dittatura e Signoria
Il secondo cavaliere è una caricatura grottesca del Signore della Guerra, figura che appare spesso in guerre civili nei paesi del terzo mondo. Spesso politici, mercenari, anche uomini rappresentanti della religione locale, hanno una personalità carismatica, sovversiva, e usano le parole per attirare persone e abusarne per raggiungere i loro comodi. Intere guerre civili, conflitti anche tra tribù, migliaia di morti per il gusto dello sciacallaggio, per il “bottino di guerra”. In pochi sanno dell’esistenza di queste guerre. Quel che è sicuro, però, è che questi signori della guerra si muovono, in Africa, Medio Oriente, anche in Sudamerica. E uccidono per il gusto di uccidere, con i loro scagnozzi che li seguono ciecamente, continuando le loro odissee personali di sangue, soldi e armi.
-TERZO CAVALIERE: PESTILENZA
Crimini e Sperimentazione
Il terzo cavaliere è una rappresentazione di chi la guerra la combatte in modo indiretto. Diversi elementi ci possono portare a deduzioni di “buone intenzioni”, come il simbolo da medico e la siringa, ma gli elementi biologici e meccanici che escono dal suo corpo portano a pensare a un abbandono della sua umanità. La maschera antigas che porta sembra quasi incollata al suo viso, tanto da averlo sostituito, e la tuta molto attillata mostra orribili deformazioni su tutto il suo corpo. Come se fosse stato vittima di qualcosa. Tuttavia, le braccia piene di sangue fanno capire come ora sia passato dall’essere vittima al farsi carnefice.
Napalm. Gas nervini. Fosforo bianco.
Queste sostanze sono state create tutte con la stessa motivazione: rendere il campo di battaglia più moderno, meccanizzato ed efficente, per uccidere e neutralizzare le forze nemiche il più velocemente possibile. Ma tutte quante hanno dimostrato invece tutt’altro. Tutte si sono dimostrate soluzioni disumane, atroci. Come se fossero state create da uno psicopatico. Ma non le ha inventato nessun pazzo. Sono state fatte in laboratorio. E questo scienziato, nel nome “delle vite umane” o “del risultato del conflitto” o “di un fine più grande di sé stesso” continuerà, nel suo laboratorio, a creare armi, credute sempre più efficaci, ma di sicuro sempre più disumane.
-QUARTO CAVALIERE: MORTE
Soldi e Morte
L’ultimo cavaliere è la rappresentazione di due “professioni”, molto simili l’una all’altra: il mercenario e il cacciatore di taglie. Chi uccide per soldi. Gira però con una lunga tunica e una maschera a forma di teschio, come se interpretasse un personaggio. Come se le vite delle persone, a lui pagate, finissero con una terrificante visione del Cupo Mietitore in persona. Spesso l’immagine del cacciatore di taglie porta proprio a quello. “Io ti uccido, è il mio lavoro”. Quindi per queste persone, la guerra non ha uno scopo politico, o morale. Sono soldi. E il cacciatore non ha alleati. Un giorno potrebbe lavorare per un ricco politico. L’altro potrebbe assassinarlo, solo perché la paga del nemico è maggiore.
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