CittĂ del Messico – Raccolgo l’invito di Anna Maria, che mi chiede di raccontarle qualcosa del Messico in cui vivo per lunghi periodi, ogni anno, e l’accontento scrivendo, appunto, del Messico. Di cosa, in particolare? Se mi guardo intorno, vedo una luce che dissolve ogni cosa, e tra le dissolvenze scorgo, ad esempio, molti fiori che sbocciano, conifere, palme e giacarande, edifici di ogni tipo, strade, auto, gente che passa e va, e nel cielo gli aerei e gli elicotteri che sorvolano la grande conca di CittĂ del Messico a ogni ora del giorno e della notte. Ma non voglio parlare di questo. Piuttosto, ciò che mi interessa trasmettere, almeno questa volta, ha a che fare con quanto si legge ogni giorno sui giornali locali: notizie di cronaca, dunque, che possono dare un’idea di questo Paese al lettore italiano, e in particolare ad Anna Maria. Sono notizie prese da vari periodici nazionali e scelte a mio arbitrio: restituiscono una settimana di letture, da giovedì 26 gennaio a giovedì 2 febbraio 2023: una settimana qualsiasi. Quel che si dice uno spaccato. Cominciamo.
26 gennaio (“El PaĂs”, edizione messicana)
La misteriosa morte di migliaia di pesci sulle coste di Sonora
Nel comune di Huatabampo, Sonora, si registra una moria di circa tre tonnellate di pesci. I pesci, soprattutto della varietĂ conosciuta in loco come “chigĂĽil” (simile al nostro pesce gatto), sono stati visti torcersi a lungo in acqua, prima di galleggiare immobili. Il chigĂĽil si pesca per il consumo locale, anche se pare che da tempo contenga varie sostanze tossiche; ma è economico e abbondante. Le autoritĂ locali hanno negato che la morte dei pesci sia dovuta alla presenza di sostanze contaminanti nell’acqua, come suggerito da diversi scienziati che hanno lavorato nella zona. La dottoressa Elsa MarĂa Coria, veterinaria e direttrice del Centro di Recupero, Riabilitazione e Ricerca della Fauna Silvestre (Crrifs), ad esempio, ha dichiarato che questi fenomeni, peraltro sempre piĂą frequenti, sono legati alla temperatura e all’eccesso di materia organica nell’acqua: “è noto che in questa zona vengono rilasciati direttamente in mare grandi quantitĂ di residui urbani e altri scarichi derivanti dalla lavorazione industriale delle sardine e dei gamberi”. Secondo gli esperti, queste industrie ripuliscono i loro impianti usando sistematicamente soda caustica e idrossido di sodio. Per Jaqueline GarcĂa, che lavora presso il Centro di Ricerca per l’Alimentazione e lo Sviluppo (CIAD) e si occupa di qualitĂ dell’acqua e di pesticidi, altri “composti organici clorati vengono trascinati fino al mare dai campi coltivati e dagli allevamenti di maiali che si trovano vicino alla costa, portando con sĂ© metalli come il piombo”.
La BahĂa di Yavaros, sulla quale si affacciano gli stabilimenti delle grandi compagnie di trasformazione dei prodotti ittici, è parte del complesso lagunare Yavaros-Moroncarit, un ecosistema unico dove svernano piĂą di 85.000 esemplari di 19 tipi diversi di volatili. La zona si trova nel cosiddetto Mare di CortĂ©s, il braccio marino situato tra la Bassa California e la terraferma messicana (Stati di Sonora e di Sinaloa). Considerato l’acquario del mondo per l’impressionante biodiversitĂ delle sue acque, il Mare di CortĂ©s è la casa di oltre 900 specie ittiche, tra cui 40 tipi di squali e alcuni tra i mammiferi marini piĂą spettacolari del pianeta, come la megattera (“ballena jorobada”), la balena grigia e la blu.
Dopo il cessato allarme da parte delle autoritĂ sanitarie di Huatabampo, il pescatore Tolo, di cui El PaĂs ha raccolto la voce, ha esclamato: “Grazie a Dio possiamo tornare a pescare! Ne abbiamo molto bisogno”.
27 gennaio (“Reforma”)
Stornano le risorse per il cambio climatico al Treno Maya
L’organizzazione della societĂ civile Fundar informa che quest’anno il 52% degli investimenti previsti per contrastare il cambiamento climatico verranno invece destinati al cantiere del cosiddetto Treno Maya, una grande opera fortemente voluta dal presidente AndrĂ©s Manuel LĂłpez Obrador. La rotta del Treno Maya ha una lunghezza di 1500 km e attraversa vari Stati federali: Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo. Il suo costo è stimato in 200 milioni di pesos messicani. I lavori dovrebbero concludersi entro quest’anno. Secondo il governo, l’opera porterĂ benefici alle comunitĂ maya, incrementando il turismo e l’economia locale, oltre a generare circa mezzo milione di posti di lavoro. Molte comunitĂ maya e tutte le organizzazioni indipendenti, ambientaliste e non, sono invece convinte che il risultato sarĂ devastante: in particolare, oltre a comportare l’abbattimento di 2500 ettari di selva umida e secca, pari a quasi 9 milioni di alberi, l’opera – imposta dal governo con un decreto, senza l’obbligo di valutazione dell’impatto ambientale – rischia di alterare in modo irreparabile la vita faunistica – che conta un’infinitĂ di specie endemiche come giaguari, tapiri, scimmie, coccodrilli, pappagalli etc. -, di compromettere le ingenti riserve d’acqua del sottosuolo – che corrispondono circa al 32% delle risorse idriche di tutto il Paese -, di minacciare gravemente la biodiversitĂ , far scomparire almeno una decina di aree attualmente protette, generare montagne di residui e di scarichi senza la possibilitĂ di trattarli o di renderli riciclabili, aumentare le emissioni di gas serra, favorire gli incendi boschivi, ridurre l’estensione delle mangrovie costiere e così via. In piĂą il tracciato dei binari, specie nel tratto 5 sud (tra CancĂşn e Tulum, due notissime localitĂ balneari), sta distruggendo l’insieme di grotte, cavitĂ , pozzi e corsi d’acqua sotterranei che rappresenta il maggiore ecosistema ipogeo dell’intero pianeta. Anche l’ONU ha sottolineato come questo progetto, invece di combattere la crisi ambientale, la sta aggravando, e che le sue conseguenze avranno ricadute a livello non solo regionale, ma mondiale.
28 gennaio (“Sin embargo”)
Un commando irrompe in un bar di Zacatecas e attacca i clienti
Almeno sette morti e sei feriti è il saldo di un attacco a colpi di arma da fuoco in un bar di Jerez, nello Stato messicano di Zacatecas, dove negli ultimi mesi la violenza si è intensificata a causa degli scontri tra diversi cartelli di narcotrafficanti. La carneficina è avvenuta venerdì notte, quando verso le 23.30 un gruppo armato ha fatto irruzione nel bar El Venadito (Il Cerbiatto) e ha aperto il fuoco contro i presenti. Cinque delle vittime sono uomini, due sono donne. Negli ultimi mesi, nello Stato di Zacatecas si sono registrati decine di omicidi di civili e di forze dell’ordine: lo scorso 4 dicembre è stato assassinato un giudice del comune di Guadalupe, appena dieci giorni dopo la morte del generale dell’Esercito José Urzúa Padilla, ucciso durante un’operazione contro il crimine organizzato. Gli esperti ritengono che il Piano Zacatecas II, voluto dal Governo Federale per ridurre la violenza in quelle terre, non si stia rivelando sufficiente.
29 gennaio (“Proceso”)
Destituiscono il capo della DEA in Messico per i suoi “vincoli inadeguati” con avvocati dei narcos
La DEA (Drug Enforcement Administration: l’agenzia del Ministero di Giustizia degli Stati Uniti d’America preposta alla lotta al contrabbando, al consumo di droga e al riciclaggio di denaro sporco) ha destituito il suo piĂą alto funzionario in Messico, Nicholas Palmieri, a causa dei contatti inappropriati che avrebbe intrattenuto con diversi avvocati di Miami che difendono narcotrafficanti latinoamericani sotto processo negli Stati Uniti, oltre a una serie di usi indebiti dei fondi dell’agenzia (anche per pagare la sua festa di compleanno, per esempio). La destituzione di Palmieri avviene in un momento in cui il traffico di sostanze come la cocaina (dalla Colombia), l’eroina (dal Messico) e il fentanilo (prodotto in Cina e in Messico) ha raggiunto livelli record. Il caso di Palmieri si somma ad altri esempi di condotta illegale che riguardano la DEA, proprio quando la sua vasta attivitĂ di operazioni all’estero – in 69 Paesi – si trova sotto la lente delle indagini esterne ordinate dalla sua attuale amministratrice, Anne Milgram.
30 gennaio (“El Universal” e “Sin embargo”)
Ho pagato Genaro
Durante il processo a Genaro GarcĂa Luna, il Ministro di Pubblica Sicurezza dell’ex presidente messicano Felipe CalderĂłn, uno degli ex capi del Cartello del Milenio, Ă“scar Nava Valencia detto “El Lobo” (Il Lupo), ha dichiarato questo lunedì a New York di aver consegnato personalmente a GarcĂa Luna 10 milioni di dollari con il fine di liberare carichi di droga sequestrati a Manzanillo, Colima, assicurarsi protezione e ottenere informazioni riservate sui movimenti dei cartelli rivali.
Il processo contro Genaro GarcĂa Luna, tuttora in corso, ha giĂ visto sfilare vari testimoni protetti che stanno gettando nuove luci sui rapporti tra il governo messicano di Felipe CalderĂłn (presidente dal 2006 al 2012), i cartelli di narcotrafficanti e gli Stati Uniti d’America.
31 gennaio (“El PaĂs”, edizione messicana)
L’ultimo crimine femminicida di Ciudad Juárez: trovate tre donne sgozzate in una stessa casa
In un quartiere degradato di Ciudad Juárez, la popolosa città di frontiera dello Stato di Chihuahua tristemente famosa per il record di femminicidi degli anni ’90 (e oltre), sono state trovate tre donne con mani e piedi legati, e la gola tagliata. L’uccisione di Diana Priscila, di 27 anni, Betzy Itzel, di 20, e C. D., di 17 anni, non sembra avere impressionato l’animo di un Paese in cui ogni giorno vengono uccise 10 donne, e di una città che continua a essere la più pericolosa al mondo.
La casupola all’interno della quale sono stati rinvenuti i tre corpi risulta abbandonata da una decina di mesi: non aveva acqua corrente né gas.
Da quando si è iniziato a raccogliere dati, in questa cittĂ di un milione e mezzo di abitanti – che coi sobborghi e gli insediamenti oltre confine di El Paso, Texas arrivano a oltre due milioni e mezzo – sono piĂą di 2400 le donne che sono state ammazzate, e almeno altre 300 risultano scomparse nel nulla. Con uno Stato incapace di proteggerle e di indagare le cause di questi femminicidi seriali, nonchĂ© di catturare e punire i responsabili, le famiglie e le associazioni locali sono lasciate sole.
1 febbraio (“El Universal”, “Sin embargo”, “Milenio”)
Uno zoo arrostisce 4 capre per il cenone di Capodanno
(Questa notizia è troppo gustosa, letteralmente, per non menzionarla. Il quotidiano “El Universal” racconta che il direttore del bioparco Zoochilpan di Chilpancingo, nello Stato di Guerrero, ha arrostito 4 capre pigmee dello zoo per il cenone di fine anno. Non solo: ha anche venduto altri animali a privati, intascandosi i soldi. Ora è sotto inchiesta).
Jalisco: madre e figlia sono assassinate nell’ufficio di polizia dove erano andate per denunciare il loro aggressore
(Anche questa notizia è difficile da tralasciare, e almeno la citiamo: secondo “Sin embargo” a Poncitlán, nello Stato di Jalisco, Alondra, di 45 anni, e la figlia Liliana, di 21, sono entrate in un ufficio di polizia per denunciare le violenze e le intimidazioni del fidanzato di Liliana. Stavano deponendo, quando il giovane è apparso all’improvviso nell’ufficio e ha sparato alle due donne, uccidendole entrambe. Dopodiché se n’è andato facendo disperdere le sue tracce).
Le rimesse verso il Messico rompono ogni record nel 2022: ammontano a 58.497 milioni di dollari
Il quotidiano “Milenio”, riportando dati della Banca del Messico (Banxico), informa che nel corso del 2022 i soldi inviati ai famigliari dai messicani che lavorano negli Stati Uniti hanno rotto ogni record, ascendendo alla notevole cifra di 58.497 milioni di dollari: quasi il 12% in più rispetto all’anno precedente.
Negli Stati Uniti d’America vivono e lavorano più di 12 milioni di messicani irregolari, mentre i residenti regolari oriundi del Paese vicino sono circa 38 milioni. Il Messico ha una popolazione di circa 130 milioni di persone. I migranti vengono da Stati come Michoacán e Oaxaca, dove le condizioni di vita non sono favorevoli per l’alto tasso di violenza, la cronica mancanza di giustizia, la corruzione, la repressione, lo scarso sfruttamento delle campagne, la povertà , l’inquinamento dell’acqua e dei suoli, la fame, l’assenza di opportunità lavorative. Sono quasi tutti maschi adulti, mentre le donne e i bambini rimangono a casa. Qualcuno ha ipotizzato che uno Stato che da tanti anni continua a spingere un numero così alto di suoi cittadini a emigrare non funzioni al meglio, anzi. Ma secondo Carlos Capistrán, analista della Bank of America, questo enorme flusso di denaro, che corrisponde a circa il 5% del PIL del Paese, eviterà che il Messico entri in recessione, favorendo i consumi della popolazione e proteggendo la moneta nazionale. Tutto sommato, dunque, lo Stato messicano sembra saper fare bene i suoi conti.
2 febbraio (“El Universal”)
Acapulco ha vissuto un gennaio violento con 71 omicidi
Una notizia lampo, per concludere: il quotidiano “El Universal”, citando dati ufficiali, ricorda che nel gennaio 2023, nella ben nota località balneare di Acapulco si sono registrati 71 omicidi, mentre nello stesso mese dell’anno prima erano stati 29. Ad Acapulco, che nel secolo scorso era ritenuta “la perla del Pacifico”, vivono oggi circa 700.000 persone. Nella città , il cui porto è ancora molto attivo (anche per i traffici illeciti), si starebbero scontrando 5 diversi gruppi criminali. Le conseguenze sono corpi decapitati o fatti a pezzi gettati davanti a bar e centri commerciali, e un flusso turistico in costante calo. D’altra parte, nel 2011 i morti assassinati sono stati 1800 (una media di 6 al giorno), il che ha portato questa località ad essere la quarta città più pericolosa al mondo: più di Baghdad e di Kabul, anche se meno di Ciudad Juárez (vedi sopra: 31 gennaio).
Finisco di scrivere, e iniziano i fuochi d’artificio: oggi è il giorno della Candelora.
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