Tornare in luce su Romana Guarnieri è un dovere verso la maestria di questa donna, non così conosciuta e di cui Cartavetro si è già soffermato.
Il saggio si nutre dei contributi di Matteo Maria Zuppi, Adriano Guarnieri, Alessia Vallarsa. Agostino Marchetto, Francesca Barresi. Lucetta Scaraffia, Felice Accrocca, Adriana Valerio, Milena Nicolini, Luisa Muraro, Cettina Militello, Gabriella Zarri, Antonia De Vita, Elisabetta Zucchini, Silvana Panciera. Le immagini di Romana completano. L’introduzione di Raffaella Molinari centra subito la motivazione del lavoro corale: “Un desiderio che viene dalla domanda sul significato dell’essere beghine oggi ha trovato voce nel nostro giardino come eco nel cuore di molte: conoscere e far conoscere Romana Gualtieri, ultima beghina del ‘900. A partire da quando Ivana Ceresa, fondatrice dell’Ordine della Sororità ci aveva parlato delle beghine del nord, definendosi beghina in incognito e facendoci conoscere Romana attraverso Amiche mie, beghine e Con occhi di beghina.”
L’opera, oltre a essere un plurale di sguardi su Gualtieri, riporta la trama giusta biografica e bibliografica, in grado di fornire strumenti utili per chi fosse al primo incontro, imperdonabile, direbbe Cristina Campo.
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