Un’opera che riesce a impastare narrazione e segno grafico in modo mirabile. Si apre con una velocizzazione del movimento tanto potente da divenire inafferrabile.  Non si tratta di una generazione di disordine ma di una dimensione dove i caratteri della lingua si offrono in brulicante convivenza tra corsivi e maiuscolo, colore e bianco nero. Il racconto si svolge su un tappeto cartaceo a fisarmonica, creando una forma atipica di fruizione, ma rispondente al suo significato.

Da un punto di vista estetico, l’intera opera può essere disposta come quadro da parete. La scrittura nel retro si offre, apparentemente, tradizionale da margine a margine in realtà, nella sua natura dislessica. Una favola dislessica, appunto.

Un modo intelligente, artistico, editoriale di entrare con bellezza nel tema complesso e drammatico della dislessia.

Per ogni registro di età.