I quattro autori hanno scritto i loro racconti alla conclusione del laboratorio di scrittura tenuto da Silvia Colombini durante un percorso formativo organizzato dall’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” di Bologna nel 2021/2022.
Le narrazioni si svolgono nell’arco temporale di un giorno. Ciascun protagonista, ipovedente e non vedente, racconta la sua giornata, nelle esperienze che si susseguono. Il rapporto con lo spazio e con gli altri acquista una pregnanza significativa, conquistata, mai scontata. Mette in discussione una società abbagliata e intossicata di visibile e visibilità . Porta a confrontarci con tutta la nostra sensorialità corporea, per risvegliare oltre l’occhio gli altri sensi. Soprattutto, l’opera contribuisce a riqualificare la diversità come esistenza preziosa non solo complementare ma fondante per imparare altro paesaggio, altro giacimento esperienziale.
La scelta della pubblicazione, quindi, oltrepassa il contributo letterario, ma offre ricchezza da tanti punti vista.
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