Un libro strano, avvincente e imprevedibile, questo terzo di Yewande Omotoso, secondo in Italia dopo La Signora della porta accanto, uscito per la stessa casa editrice nel 2016.
Architetta e designer, Omotoso si dedica alla letteratura rispondendo quasi a una vocazione famigliare: il padre Kole Omotoso è stato un noto intellettuale nigeriano, trasferitosi nel SudAfrica che costituisce il paesaggio del romanzo Un lutto insolito.
Mojisola è una donna in età , sua figlia è morta suicida, lontana da lei, lontana non solo nello spazio, ma nella conoscenza, nella confidenza.
La ricerca dolorosa delle ragioni e delle circostanze di quella morte portano la protagonista all’incontro con personaggi inaspettati che hanno conosciuto la figlia e rivelano, quasi senza tessere passaggi, attitudini, sentimenti, gesti che sorprendono e trasformano. Indizi quasi irrilevanti, poi conversazioni dettate dal dolore, che diventa il tramite per uno scavo profondo nella propria vita. La figlia Yinka, bella e magrissima, abile disegnatrice e lontana nelle scelte, porta la madre, poco a poco a trovare una via d’uscita attraverso la perdita e il riconoscimento, come se abbracciare finalmente la storia del loro intreccio vitale, fosse la strada per riprendere l’autonomia perduta nella dedizione sterile e meccanica ai doveri imposti dal ruolo materno.
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